giovedì 8 settembre 2011

Back to Canada


Ciao! Dopo un lungo periodo di assenza… rieccoci!

Questo mese di agosto è stato pieno e abbastanza faticoso ma finalmente ci siamo sistemati. Siamo tornati dal nostro coast to coast alla fine di luglio senza un posto dove andare, visto che la nostra cara amica “Reyli” ci aveva prima dato la sua casa in affitto e poi si era rimangiata tutto. Il bello è che si era rimangiata tutto mentre noi eravamo già nel bel mezzo degli USA.

Al nostro ritorno abbiamo iniziato furiosamente a cercare un posto e abbiamo fissato vari appuntamenti. Un sentito Vaffanculo a tutti i canadesi fetenti che ci hanno dato un appuntamento e poi non si sono presentati. Tra l’altro senza nemmeno avvisare. Ci hanno fatto perdere tanto di quel tempo che non potete nemmeno immaginare…Proprio l’ultimissimo giorno abbiamo avuto una risposta da un tizio, il quale in un primo momento ci ha detto di si, poi di no, poi forse e poi no di nuovo. Alle undici di sera del 31 luglio ci ha richiamati per dirci di si. Siamo quindi andati a vedere il suo posto che, detto tra di noi, era semplicemente una schifezza. Puzzava (ma questo purtroppo è normale, dato che i canadesi non sono molto amanti della pulizia, anzi..), il posto era piccolo, senza letto ma sono un divano letto, senza aria condizionata, con un cucinino ridicolo e internet mezzo fuori uso e soprattutto in una zona davvero fetida e malfamata. Una vergogna. Ma eravamo senza un posto quindi abbiamo detto si per una settimana e poi forse per un eventuale mese. Abbiamo dato un piccolo acconto e ci ha dato le chiavi dicendoci che poi gli avremmo dato il totale il giorno dopo alle 11 del mattino. E come da programma siamo andati da lui con i bagagli, abbiamo saldato la settimana e ci siamo salutati.

Proprio quel mattino abbiamo ricevuto una mail in risposta a un nostro annuncio e ci offriva una stanza in un appartamento condiviso. Siamo andati a vederlo e, a parte lo schifo che c’era in giro ci è piaciuto (molto grande, in una zona più bella e con l’aria condizionata. Fate conto che la nostra stanza era più grande dell’intero monolocale che ci offriva l’altro pazzo canadese). Avremmo condiviso la casa con una coppia di australiani che tutto sommato sembravano persone normali. Abbiamo detto si, abbiamo pagato l’acconto e quindi avremmo dovuto chiamare il tipo della casa precedente per mandarlo a fare in culo.

Siamo arrivati a casa nostra alle 16 e…. lui era li che dormiva sul letto!!!! Roba da matti…. Era lì sul letto in mutande che dormiva! Grande figlio di puttana! Gli abbiamo detto che dovevamo parlargli e lui con calma è uscito dalla casa e si è seduto. Abbiamo iniziato a spiegargli la situazione e lui…. Se ne è andato. Si, ci ha detto: arrivo subito. Dopo mezz’ora siamo andati a cercarlo e lui era nella casa di fianco a parlare con una ragazza seduto sotto il portico.

Non vi dico il cinema per spiegarli la cosa… questo qui era mezzo rincoglionito e l’altra metà era cretino. Ha detto che eravamo obbligati a stare per un mese perché adesso lui non sapeva come fare per pagare il padrone di casa e cose del genere… Ci stava accollando il suo problema nel non riuscire a pagare l’affitto. Per farla breve ci abbiamo perso 100 dollari dell’acconto che gli abbiamo dato e vi risparmiamo tutto il discorso che abbiamo fatto perché ne verrebbe fuori una sceneggiatura di Beckett del teatro dell’assurdo.

Avevamo conosciuto una decina di canadesi e già ci stavano sul cazzo. Strafottenti, ladri, sporchi e inaffidabili. Senza rispetto per le persone, allucinanti…

Siamo quindi andati nella nuova casa. Ci siamo rimboccati le maniche e abbiamo pulito la casa e dato una mano a svuotarla dei mobili e degli innumerevoli oggetti che c’erano dentro. Siamo rimasti in ballo fino a mezzanotte a dare una mano alla ex inquilina a portare fuori la roba. Una volta che la casa era vuota abbiamo dovuto pensare a pulirla. Il giorno dopo l’abbiamo pulita da cima a fondo (io e Ely) perché gli australiani non avevano voglia di fare una beata minchia e forse perché anche loro nello sporco si sentivano a casa.

Ci siamo messi d’accordo con il padrone di casa, o meglio, il LandLord (come sono indietro!!!) sul fatto che saremmo rimasti sicuramente due mesi e poi avremmo valutato. Perfetto, tutto ok! Eravamo senza internet ma da lì a poco l’avremmo installato.






Poi in pochi giorni le cose si sono messe un po’ meglio. Avevamo una cucina dove poter cucinare (i canadesi non hanno cucine ma solo fornelletti e microonde!!!), uno starbucks sotto casa dove poter fare job hunting (è impossibile non avere uno starbucks sotto casa!!!) e quindi eravamo davvero a posto ora. Per lo meno ci pareva…

Il padrone di casa ci ha chiamato per dirci che dovevamo andare via a fine mese, dato che voleva affittare la casa a delle persone con un contratto di un anno. E quindi il nostro accordo era saltato. Abbiamo dovuto disdire il contratto internet e perderci dei soldi, metterci ancora a cercare casa e prendere di nuovo appuntamenti con persone che ci davano un posto e un orario e poi non si presentavano.

Io ora vorrei sapere chi è stato quel coglione che ha tirato fuori la storia che i canadesi sono un popolo avanti, sono grandi persone, civili, cordiali. Io vorrei trovare quel tizio e sbattergli la testa con un muro… I canadesi sono pazzi! A parte il fatto che ci sono davvero decine e decine di pazzi per la città e migliaia di accattoni. Non puoi fare un passo senza essere fermato da qualcuno che ti chiede una sigaretta, dei soldi… non puoi tirare fuori il pacchetto di sigarette perché è matematico che qualcuno te la scrocchi! E’ una cosa mai vista! Inoltre sono davvero irrispettosi, senza logica e altro che tolleranti. Lo sono solo perché non gliene frega niente delle altre persone, ecco perché sono tolleranti: per loro gli altri non esistono, come farebbero ad essere intolleranti verso qualcuno che non esiste???

Dopo lo shock iniziale, ci stiamo lentamente riprendendo! E anche la nostra quotidianità sta cominciando a prendere forma. Abbiamo trovato un appartamento a 1,5 km dal centro, vicino alla metro e soprattutto con internet ad alta velocità. Per il momento è un po' spoglio ma se considerate che l'abbiamo affittato vuoto e tutto quello che c'è dentro è stato recuperato e/o "preso in prestito"... :P








Fra ha trovato lavoro al primo colloquio sostenuto. Il titolare gli ha anche fatto i complimenti per il suo “Good English!” CONGRATULATIONS!!!!! Fa il car wash attendant: il lavoro è un po’ pesante ma considerato che lavora 3 giorni a settimana e porta a casa qualcosa come 1000 dollari, direi che non ci si può proprio lamentare!

Per me la cosa invece è stata un po’ più complicata… Delusione iniziale: al rientro in Canada dal coast to coast, tutti galvanizzati per il nuovo inizio andiamo all’immigration dove ci fanno il visto in pochi minuti. Non c’era coda, non ci hanno chiesto assicurazione, stampa dell’estratto conto, biglietto di ritorno… niente, solo la lettera di introduzione. Ottimo! Peccato che quando mi ha dato il visto in mano tutti i miei sogni sono andati in frantumi: scritto a caratteri cubitali il working holiday visa afferma che NON E’ VALIDO PER ALCUN LAVORO NELL’AMBITO DEL CHILDCARE E PER QUALSIASI LIVELLO DI INSEGNAMENTO. Va beh, niente conversatrice di italiano né nei childcare privati… Ho provato come nanny ma con un visto di soli 6 mesi effettivamente non è che potessi sperare granché e le famiglie in cerca di babysitter a quanto pare abitano tutte in aperta campagna. Ma le donne lavoratrici di città dove se li mettono i figli quando escono da scuola???????? Alla fine ho optato come cameriera. Ho sparso CV in ristoranti e pub per poi scoprire che se non sei uno “smart server” non hai grandi chance. Sì, i canadesi hanno bisogno che qualcuno certifichi che sei smart… ed effettivamente io qui di gente smart non ne ho vista!!! :) Scherzi a parte, praticamente devi aver fatto un corso per essere autorizzato a servire alcolici. Un corso davvero impegnativo e che ti forma profondamente… dura 3 ore e puoi farlo anche online! Il tutto per “soli” 65 dollari! Praticamente ti insegnano cosa fa l’alcool al tuo corpo quando bevi e come riconoscere uno ubriaco e quindi smettere di servirlo. Credo che un qualsiasi italiano medio di 14 anni sia in grado di farlo ma va beh…

Optando per le caffetterie, eccomi assunta (o almeno credo, non ho ancora capito se sono in nero o no) da “Lettieri Espresso bar e caffè”. Il nome è italiano ma la cosa più italiana che c’è lì dentro… sono io!!! :))) Ma questo luogo merita un post a parte, ve ne parleremo in seguito.

Per il momento vi salutiamo dalla “fresca” Toronto: non si capisce come mai fino a 2 giorni fa c’erano 30 gradi e un’afa esagerata e adesso non arriviamo a 20 gradi… mah…

Ciaooooooooooooooo!

Ely e Ciccio

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